Piano nazionale additivi 2020-2024 - Relazione riguardante il controllo ufficiale degli additivi alimentari tal quali e nei prodotti alimentari, dati 2020

Il Piano nazionale riguardante il controllo ufficiale degli additivi e degli aromi alimentari, ivi compresi gli aromi di fumo, sia come materia prima che negli alimenti, nonché il controllo delle sostanze di cui all’Allegato III del regolamento (CE) n. 1334/2008 - 2020 – 2024 (Piano) nasce come la seconda edizione del Piano nazionale sugli additivi alimentari (AA) e al contempo introduce la prima pianificazione nazionale delle attività di controllo sugli aromi alimentari (AR). Nello specifico il Piano prevede che i controlli ufficiali siano indirizzati sia agli AA e agli AR tal quali come materia prima, sia alla verifica della conformità del loro utilizzo negli alimenti.

L’analisi dei dati del 2020 ha evidenziato quanto segue: 

  1. Analogamente a quanto osservato negli anni precedenti la più alta percentuale di NC risulta collegata all’utilizzo dei solfiti nei diversi prodotti alimentari (in particolare in carni e pesce e prodotti della pesca). Tuttavia si osserva la riduzione di tali NC riconducibili all’uso fraudolento dell’additivo in questione per alterare le caratteristiche organolettiche naturali dei prodotti al fine di ottenere un improprio allungamento delle shelf- life degli stessi. Questa pratica fraudolenta ha un particolare rilievo sanitario per fasce di popolazione vulnerabili (soggetti allergici ai solfiti), esposti ad un consumo inconsapevole di alimenti contenenti solfiti. Nel settore dei prodotti ittici (crostacei) la problematica è riconducibile ad una non corretta modalità di additivazione con superamento del limite massimo consentito.
  2. Per la linea di attività riguardante la ricerca degli AA nei prodotti alimentari le richieste del Piano risultano soddisfatte. Viceversa per la linea di attività riguardante il controllo dei requisiti di purezza sugli AA nel 2020 si registra una “copertura” del 79% delle richieste minime previste dal Piano. A questo proposito vale la pena ricordare che il 2020 rappresenta il primo anno di una nuova programmazione nazionale, che ha introdotto nuovi AA tal quali da verificare. Tra questi alcuni si sono dimostrati di difficile reperibiltà sui territori. Si rappresenta che, alla luce di detta difficoltà, l’Ufficio 6 della DGISAN ha già adottato le conseguenti azioni correttive, fornendo indicazioni alternative per le Regioni e le PA che si trovino in tale situazione al fine di favorire il raggiungimento del tetto minimo di campionamenti richiesti per tale linea di attività.
  3. L’evidenza che gli AA appartenenti alla categoria funzionale dei conservanti siano le sostanze maggiormente ricercate rappresenta una tutela per il consumatore, in quanto gli stessi garantiscono conservazione e salubrità degli alimenti.
  4. Si evidenzia il continuo incremento nella percentuale di determinazioni analitiche degli edulcoranti (6.5 % nel 2018, 10% nel 2019 e 12% nel 2020), dato positivo in relazione agli aumentati consumi di prodotti alimentari a ridotto contenuto energetico ed al crescente numero di tali prodotti alimentari disponibili per il consumatore.
  5. I requisiti di purezza (contenuto di metalli pesanti) degli AA continuano a essere conformi alla normativa di settore. L’analisi dei dati evidenzia che l’uso degli AA nelle diverse filiere alimentari generalmente è coerente con le norme di Buona Prassi di Fabbricazione. Tuttavia emerge il perdurare della problematica relativa all’uso a scopo fraudolento di solfiti per preservare illecitamente le caratteristiche organolettiche di alcuni prodotti alimentari, quali le preparazioni di carni fresche. Il superamento dei limiti massimi per alcuni additivi consentiti può essere ricondotto alle fisiologiche deviazioni da attribuire all’adozione non sempre corretta delle Buone Prassi di Fabbricazione in alcuni settori a difficile livello di standardizzazione (es: aggiunta di solfiti a crostacei freschi).
Data di pubblicazione: 
27/12/2021
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