Grillo domestico: via libera alla commercializzazione per l'alimentazione umana
Ai sensi del regolamento UE sui Novel Food, il 10 febbraio scorso la Commissione europea ha autorizzato anche la commercializzazione del Grillo domestico, Acheta domesticus (Linnaeus, 1758), e il suo utilizzo per l’alimentazione umana.
E’ attivo soprattutto durante le ore serali e notturne durante le quali, sfregando la base delle tegmine, i maschi producono una serie di versi a intervalli più o meno regolari, con frequenza di 1-3 secondi; individuata una femmina essi emettono un canto di corteggiamento consistente in un fruscio con forti e intensi schiocchi.
Le femmine fecondate depongono, a più riprese, circa 150 uova di preferenza su substrati terrosi umidi, dove vivono gli stadi giovanili, (neanidi e ninfe), che con temperature intorno ai 30°C raggiungono lo stadio adulto in 2-3 mesi; essi tendono ad aggregarsi nei siti in cui si accumulano gli escrementi che producono l’attrattivo acido propionico. In tali condizioni, la specie può svolgere fino a 5 generazioni nel corso dell’anno. Gli adulti possono vivere fino a tre mesi; tutti gli stadi sono onnivori e si nutrono di sostanze organiche compresi altri insetti vivi o morti, raramente provocando danni alle colture.
Attualmente la specie viene allevata in idonei stabilimenti che distribuiscono ai negozi specializzati esemplari vivi, surgelai o macinati, in apposite confezioni contenenti una trentina di esemplari, destinati all’alimentazione proteica di rettili anfibi, uccelli, pesci e altri animali in cattività.