La peste suina africana minaccia l'export. Arriva l'ordinanza del governo.

14/01/2022

Il governo corre ai ripari dopo i casi di peste suina africana (Psa) riscontrati nei giorni scorsi in alcuni cinghiali tra Piemonte e Liguria che hanno attivato misure precauzionali alle frontiere di Svizzera, Kuwait e in Oriente (Cina, Giappone e Taiwan) dove è stato dato un temporaneo stop all'import di carni e salumi made in Italy.

I ministri Roberto Speranza e Stefano Patuanelli hanno firmato un'ordinanza per frenare l'epidemia di peste suina nei territori colpiti. "L'ordinanza - si sottolinea- consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito al nostro export".

L'ordinanza produce effetti dalla data di adozione e le disposizioni sono efficaci per 6 mesi a decorrere da tale data. Sempre nell'ordinanza si legge che le disposizioni "si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e le relative norme di attuazione".

Nella zona stabilita come infetta da Peste suina Africana, 114 Comuni di cui 78 in Piemonte e 36 in Liguria, sono vietate le attività venatorie di qualsiasi tipologia. E' tuttavia ammessa la caccia di selezione al cinghiale come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus qualora autorizzata dai servizi regionali competenti.  Nell'area sono altresì vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, la mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti.

 

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