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Ricerca italiana: micotossine emergenti negli insilati di mais

11/08/2021

La contaminazione con micotossine delle materie prime preoccupa sia per la salute degli animali, sia per quella del consumatore. L’insilato di mais è un prodotto alimentare ampiamente utilizzato per i bovini in tutto il mondo, e la sua contaminazione con micotossine può avvenire sia prima che dopo la raccolta.

Una recente ricerca condotta in Italia (Gallo et al., 2021) ha evidenziato come l’insilato di mais possa essere contaminato da diverse tipologie di micotossine “emergenti”, e questo può essere in qual modo legato alla qualità fermentativa di questo foraggio o alla velocità con la quale i processi di acidificazione sono avvenuti una volta raccolto il foraggio e chiusa la trincea. In particolare, vengono definite micotossine emergenti quelle tossine per le quali gli studi che riguardano la loro pericolosità sono ancora scarsi.

Dell’alto numero di micotossine emergenti riscontrate nei foraggi campionati (fino ad oltre 40 micotossine che co-contaminano i foraggi insilati), solo per poche si è riusciti effettivamente a trovare informazioni riguardo il loro effetto sugli animali da reddito. Alcune di queste potrebbero essere normate in futuro, almeno indicando dei limiti massimi del loro contenuto sulle materie prime, poiché influenzano notevolmente la salute e le performance di alcuni animali da reddito. Per altre micotossine, invece, le uniche informazioni disponibili sono il fungo produttore e, riguardo gli effetti tossici, si hanno poche informazioni condotte principalmente con studi in vitro, che però necessitano di essere confermati con ulteriori approfondimenti e studi in vivo. La rilevazione di queste sostanze negli insilati è per il momento più legata alla valutazione della loro qualità fermentativa e sanitaria, e a verificare l’andamento delle fermentazioni del foraggio trinciato e conservato in trincea. Ulteriori studi sono necessari per valutare l’effetto di questa pletora di micotossine emergenti sullo stato sanitario e di benessere degli animali, e sulle sue performance produttive e riproduttive. Il gruppo di ricerca sta lavorando su questi aspetti.

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