In uno studio: bevande zuccherate con immagini dei danni alla salute sulle bottiglie

18/02/2022

Aumenta il peso delle prove a favore dell’introduzione, sulle bevande zuccherate, di foto realistiche che descrivano i danni dell’obesità, del diabete, delle malattie cardiovascolari a cui sono associate. Dopo anni di tentativi con strumenti meno aggressivi e di impegni rimasti tali da parte dei produttori, sono numerosi gli esperti che, forti delle evidenze di efficacia, chiedono strategie analoghe a quelle impiegate contro il fumo.

Una conferma dei risultati concreti portati da quel tipo di moral suasion  giunge anche da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università della Carlina del Nord, pubblicato su PLoS One, in cui è stato ricreato un ambiente del tutto simile a quello dei market con prodotti a basso prezzo di cui sono piene le città americane e non solo. In questo scenario, i ricercatori hanno chiesto a 326 genitori di bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni di scegliere in un finto minimarket uno snack e una bibita per il figlio, più un prodotto per la casa, in modo che nessuno si rendesse conto dell’obiettivo specifico dello studio, cioè le bevande. I partecipanti, metà dei quali appartenenti a minoranze particolarmente colpite dall’obesità (25% afroamericani, 20% latinoamericani), sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha trovato nei frigoriferi normali bevande con codice a barre, mentre per l’altro le bottiglie avevano etichette che mostravano i danni del diabete e al cuore.

Il risultato è stato molto chiaro: i genitori che hanno visto le fotografie sui danni dell’obesità e del diabete hanno preferito ugualmente una bevanda zuccherata nel 28% dei casi, mentre gli altri lo hanno fatto nel 45% dei casi. La diminuzione è stata quindi del 17%, una percentuale che di solito non si raggiunge con altri strumenti dissuasivi. Anche controllando le calorie, il gruppo di intervento ha scelto prodotti con in media 52 kcal, contro le 82 di quello di controllo. Tra i parametri secondari, poi, è emerso che chi aveva visto le fotografie si era soffermato più a lungo a riflettere su ciò che avrebbe acquistato per il proprio figlio: forse il risultato più importante, perché implica una maggiore consapevolezza.

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