Studio per lattanti: presenza dell'80% di acrilammide negli alimenti campionati

11/03/2022

I ricercatori delle Università di Napoli Federico II e Roma San Raffaele hanno acquistato al dettaglio 90 campioni tra biscotti macinati e interi, farina di cereali per bambini, snack dolci e salati e pappe con purea di prugne. Tutti gli alimenti erano destinati ai lattanti di età compresa tra 4 e 36 mesi.

L’acrilammide è un contaminante generato dalla cottura a temperatura elevata di alimenti amidacei (patate fritte, prodotti da forno, caffè e suoi succedanei). L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) la classifica come ‘probabile cancerogeno per l’uomo’ (gruppo 2A).

Le analisi condotte dai ricercatori ne hanno evidenziato la presenza nell’80% degli alimenti campionati, quasi esclusivamente nei biscotti, sia interi sia granulati, fino a un massimo di 106 microgrammi (μg) per kg.

Gli scienziati hanno misurato l’esposizione dei bambini all’acrilammide mediante la dieta (dallo svezzamento fino a 18 mesi di età), considerando i biscotti come la principale fonte del contaminante.

La conclusione è che l’esposizione non pone rischi di neurotossicità. Invece, ‘la probabilità di un’esposizione cancerogena è del 94%, 92% e 87%, rispettivamente, per i bambini di 6, 12 e 18 mesi’.

Alla luce di questi dati, gli autori dello studio suggeriscono la necessità di ritardare l’introduzione dei prodotti da forno nella dieta di svezzamento dei bambini per ridurre il rischio di esposizione all’acrilammide.

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