Sugar tax: riduzione dei casi di obesità tra le ragazze britanniche. Lo studio
La tassa sulle bevande zuccherate (sugar tax) riduce i casi di obesità tra le ragazze britanniche. È quanto emerge dallo studio condotto da un team di ricercatori guidato dall’Università di Cambridge.
Nel 2020, in Inghilterra l’obesità giovanile interessava il 10% dei bambini di 4-5 anni e il 20% di quelli di 10-11 anni.
Il dato riguarda purtroppo tutta la popolazione europea. Dai 5 ai 9 anni, quasi un bambino su tre (29,5%) è sovrappeso e/o obeso, uno su otto (11,6%) già afflitto da obesità patologica, come riferisce WHO Europe 2022. (2)
In Italia, le statistiche Istat sono simili. Già negli studenti delle prime classi elementari (7-8 anni) si registra un’incidenza di obesità del 18%, mentre più di uno su quattro (25,2%) in età 3-17 è in sovrappeso. (3) L’obesità, si ricorda, è l’anticamera di varie patologie non trasmissibili, NCDs, come diabete e ipertensione.
A fare la differenza sono le politiche sanitarie. Mentre l’Italia continua a rinviare l’adozione della sugar tax (la legge di bilancio 2023 ne rinvia l’adozione al 2024), il Regno Unito ha introdotto nell’aprile 2018 una sugar tax concepita per incentivare i produttori a riformulare le bevande analcoliche ad alto contenuto di zucchero.
I produttori e gli importatori in UK sono soggetti a un’imposta articolata su due livelli:
– 0,24 sterline/litro (0,27 euro/l) sulle bevande analcoliche contenenti almeno 8 g di zucchero per 100 ml,
– 0,18 sterline/litro (0,20 euro/l) sulle bevande analcoliche contenenti da 5 a 8 g di zucchero per 100 ml.
Dal meccanismo sono esenti il latte, le bevande a base di latte, i succhi 100% frutta e le polveri per la preparazione di bevande.
Gli autori della ricerca in esame riferiscono che la sugar tax ha portato a una importante riformulazione delle bevande analcoliche disponibili sul mercato britannico.