Piano Nazionale di Controllo Ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti. Risultati anno 2020

Con l’anno 2020 si apre la nuova programmazione triennale del piano nazionale di controllo ufficiale per ricercare la presenza di OGM negli alimenti.

Questo Piano nasce da una consolidata collaborazione tra il Ministero della salute, il Centro di referenza nazionale per la ricerca degli OGM (CROGM) e l’Istituto superiore di sanità al fine di facilitare la programmazione e il coordinamento delle attività di controllo svolte dalle Autorità sanitarie regionali e provinciali. Attività di controllo svolta in applicazione sia della normativa quadro del settore degli OGM, i regolamenti (CE) nn. 1829/2003 e 1830/2003, sia del regolamento (UE) n. 625/2017.

Nel descrivere le attività di controllo svolte nel 2020 non si può non tener conto della situazione generata dall’emergenza pandemica COVID 19. Ciò nonostante va dato atto alle Regioni e Province autonome dell’impegno profuso per seguire la programmazione stabilita dai relativi piani ed effettuare i controlli ufficiali disposti. Infatti tutte le Regioni e Province autonome hanno dato attuazione al Piano nazionale effettuando i controlli ufficiali stabiliti attraverso le Autorità sanitarie locali, ciascuna per le rispettive competenze.

Per quanto riguarda la programmazione territoriale, nel 2020 i controlli per la ricerca degli OGM negli alimenti sono stati eseguiti in generale secondo le indicazioni fornite dal Piano nazionale.

Dall’elaborazione dei dati presenti nel database nazionale risulta che il numero complessivo dei campioni appartenenti a diverse matrici alimentari, prelevati e analizzati nel 2020, è stato di 689, di cui 638 sul territorio e 51 all’importazione.

Nel corso dell’attività di controllo sul territorio sono stati campionati prodotti trasformati e materie prime/intermedi di lavorazione principalmente a base di mais, di soia e di riso.

Relativamente alle matrici analizzate si osserva che

  • il 52,6% (336 campioni) ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste;
  • il 11,7% (75 campioni) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale;
  • il 9,4% (60 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria;
  • il 5,9% (38 campioni) pasta e noodles;
  • il 4,3% (28 campioni) snacks, dessert e altri alimenti, fino ad arrivare a diverse matrici quali radici e tuberi, preparazioni gastronomiche, integratori alimentari, prodotti per lattanti e bambini, legumi e semi oleaginosi con percentuali al disotto del 4%.

Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Piemonte, hanno posto una maggior attenzione al circuito biologico rispetto alle altre Regioni, effettuando un maggior numero di campioni di prodotti bio.

Concludendo, tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2020, si può confermare che sul mercato italiano nei prodotti alimentari la presenza di OGM autorizzati negli alimenti continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, inferiori al limite di quantificazione e che vengono rispettati i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente.

Data di pubblicazione: 
27/12/2021
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