Influenza aviaria: rapporto Ecdc ed Efsa ultimi tre mesi

Il nuovo rapporto scientifico delle agenzie europee Ecdc ed Efsa fornisce una panoramica dei rilevamenti di virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame, in cattività e selvatici, nonché focolai degni di nota del virus dell'influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI) nel pollame e negli uccelli in cattività e casi umani dovuti all'influenza aviaria virus verificatosi all'interno e all'esterno dell'Europa tra il 9 dicembre 2021 e il 15 marzo 2022.

Tra il 9 dicembre 2021 e il 15 marzo 2022, sono stati segnalati 2.653 virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in 33 paesi dell'UE/SEE e nel Regno Unito nel pollame (1.030), in natura (1.489) e negli uccelli in cattività (133). I focolai nel pollame sono stati segnalati principalmente dalla Francia (609), dove da ottobre 2021 sono stati identificati due cluster spaziotemporali, seguita da Italia (131), Ungheria (73) e Polonia (53); i paesi dichiaranti rappresentavano insieme 12,8 dei 17,5 milioni di uccelli abbattuti negli stabilimenti avicoli colpiti dall'HPAI in questo periodo di riferimento.

La maggior parte dei rilevamenti negli uccelli selvatici è stata segnalata da Germania (767), Paesi Bassi (293), Regno Unito (118) e Danimarca (74).

HPAI A(H5) è stato rilevato in un'ampia gamma di specie ospiti negli uccelli selvatici, indicando un rischio crescente e mutevole di incursione del virus negli allevamenti di pollame. La persistenza osservata e la circolazione continua dei virus HPAI negli uccelli selvatici migratori e residenti continueranno a rappresentare un rischio per l'industria avicola in Europa nei prossimi mesi. Ciò richiede la definizione e la rapida attuazione di strategie di mitigazione dell'HPAI adeguate e sostenibili, come misure di biosicurezza adeguate, piani di sorveglianza e misure di rilevamento precoce nei diversi sistemi di produzione di pollame. I risultati dell'analisi genetica indicano che i virus attualmente in circolazione in Europa appartengono al clade 2.3.4.4b. Alcuni di questi virus sono stati rilevati anche in specie di mammiferi selvatici nei Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia e Irlanda che mostrano marcatori genetici di adattamento alla replicazione nei mammiferi.

Dall'ultimo rapporto, il Regno Unito ha riportato un'infezione umana con A(H5N1), Cina 17 infezioni umane con A(H5N6) e Cina e Cambogia 15 infezioni da virus A(H9N2). Il rischio di infezione per la popolazione generale nell'UE/SEE è valutato basso e per le persone professionalmente esposte da basso a medio.

 

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Data di pubblicazione: 
02/04/2022
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