L'allevamento di molluschi bivalvi "sequestra" anidride carbonica

12/07/2022

L’allevamento di molluschi bivalvi, come cozze e altri mitili, può contribuire alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico. Lo evidenzia un gruppo di ricercatori del CREA Zootecnia e Acquacoltura in uno studio pubblicato su Science of the Total Environment. 

Le emissioni di gas serra nella molluschicoltura (cozze, vongole e ostriche) sono notevolmente inferiori a quelle di qualsiasi altra produzione zootecnica.

Un ulteriore vantaggio in termini di sostenibilità ambientale è che questo tipo di acquacoltura sequestra anidride carbonica (o biossido di carbonio) all’interno della conchiglia del mollusco. Una sottrazione che contribuisce a diminuire il riscaldamento del pianeta causato dall’effetto serra.

I ricercatori hanno studiato il fenomeno nelle mitilicolture del Nord-Adriatico, la zona più vocata alla molluschicoltura in Italia. Il settore, tra mitilo mediterraneo (Mytilus galloprovincialis), vongola verace e ostrica, rappresenta oltre il 50% delle produzioni di acquacoltura (circa 75.000 tonnellate nel 2020, per un valore complessivo di 187 mln di €, dati che ci pongono tra i primi cinque Paesi europei.

L’Italia esporta invece vongola verace (Ruditapes philippinarum), di cui è il principale produttore a livello europeo. E rappresenta il secondo mercato in Europa per consumo di ostriche, dopo la Francia.

Nello studio, i ricercatori hanno adottato la metodologia del Life Cycle Assessment (LCA), integrandola con una valutazione sito-specifica del potenziale ruolo di carbon sink (serbatoio di anidride carbonica) dei mitili.

In questo modo, sono stati identificati gli elementi più impattanti degli allevamenti, con l’identificazione di tre strategie migliorative:

sostituire le barche a motore termico con imbarcazioni a motori elettrici o ibridi,

usare energia solare (con pannelli fotovoltaici o forniture certificate) per depurare i molluschi, quando necessario,

– adottare calze per l’ingrasso dei mitili realizzate in materiali naturali, biodegradabili e da coltivazione ecofriendly, come la canapa, in sostituzione di quelle in plastica (polietilene).

 

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