Nuovo studio sull'impatto ambientale dei prodotti di origine animale

19/01/2023

In un nuovo studio condotto da un team di scienziati della Rothamsted Research, centro di ricerca nel settore agricolo con sede nell’Hertfordshire, in Inghilterra, l’impatto ambientale di alcuni prodotti alimentari calcolato per unità di proteine prodotte, rischia di creare solo disinformazione. Secondo gli autori, infatti, nel calcolo dell’impatto ambientale della produzione degli alimenti deve essere considerato anche il valore nutrizionale dei prodotti.

Lo studio ha preso una misura della qualità delle proteine chiamata Digestible Indispensable Amino Acid Score (DIAAS) e l'ha utilizzata per creare nuove metriche per misurare l’impronta ambientale per una varietà di alimenti. Utilizzando questo metodo, l’impatto ambientale di molti prodotti di origine animale è stato quasi dimezzato (ad esempio quello della carne bovina e del latte) mentre gli impatti associati alla produzione di pane integrale, ad esempio, sono aumentati di quasi il 60%. Questo perché un essere umano sano dovrebbe consumare molti più prodotti a basso DIAAS per ottenere lo stesso beneficio in termini di proteine rispetto ai prodotti ad alto punteggio DIAAS, portando così a una maggiore produzione e quindi impatto ambientale per raggiungere lo stesso livello di assunzione raccomandato.

Il team avverte inoltre che gli impatti ambientali dovrebbero costituire solo una parte del quadro della sostenibilità. Il lavoro futuro dovrebbe incorporare fattori socioeconomici (ad esempio, economie rurali, benessere degli animali, commercio equo e così via) per valutare veramente la sostenibilità della produzione alimentare, soprattutto se si considera il commercio alimentare internazionale e i potenziali shock di mercato come la guerra e i crolli economici che possono influire sulla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare.

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