Una società benefit di Parma tenta la sfida delle alternative alle proteine animali e lancia sul mercato un formaggio spalmabile e soprattutto una mozzarella a base di pasta di mandorle.
Dalle variazioni nei modelli delle precipitazioni a temperature più elevate, forti ondate di calore e lunghe siccità, i cambiamenti climatici stanno esercitando un grande impatto sulla salute e la produttività delle colture. Qualsiasi variazione nella produttività potrebbe ripercuotersi in modo catastrofico sulla nostra capacità di produrre alimenti sufficienti a nutrire la popolazione mondiale in rapida crescita.
Il mondo produce quantità di cibo senza precedenti, eppure milioni di cittadini africani non riescono a seguire un’alimentazione adeguata. Il progetto InnoFoodAfrica, finanziato dall’UE e incentrato sul potenziale delle colture africane allo scopo di combattere la malnutrizione in Africa, sta ora prestando attenzione ai prodotti senza glutine.
Attualmente, nel settore dell’alimentazione si evidenzia una crescente domanda di cibo, dovuta all’aumento della popolazione globale, alla disponibilità limitata di risorse naturali e da un alto tasso di perdite e sprechi alimentari.
Di conseguenza, tale richiesta influisce sui cambiamenti climatici e contribuisce alla loro intensificazione.
Dai dati Okkio1 2019 emerge che in Emilia-Romagna, secondo quanto riferiscono i genitori, solo il 22% dei bambini di 8-9 anni consuma la frutta due o più volte al giorno e il 25% una sola porzione al giorno. Più della metà dei bambini (51%) mangia frutta meno di una volta al giorno nell’intera settimana e il 2% mai.
Il progetto PROTEIN2FOOD, finanziato dall’UE, sta sviluppando alimenti di elevata qualità a partire da sementi e leguminose da granella ricche di proteine.
Le piante con cui i ricercatori hanno lavorato sono ricche di proteine, sia per qualità che per quantità.
I sostituti vegetali della carne sono una realtà in crescita, e sono ormai presenti nella maggioranza dei supermercati di molti paesi. Ma perché le persone decidono di acquistarli? E che cosa ne pensano davvero?