Celiachia: speciale Ministero della Salute

La celiachia è un’enteropatia infiammatoria, con tratti di auto-immunità, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti.
E’ una malattia multifattoriale il cui sviluppo necessita di due fattori:
- il fattore ambientale (il glutine nella dieta)
- il fattore genetico (i geni che codificano per le molecole DQ2/DQ8 del sistema HLA - Human Leucocyte Antigens) sulla membrana delle cellule del sistema immunitario
Alle persone celiache è necessario raccomandare di:
- seguire una rigorosa dieta senza glutine per il controllo dell’infiammazione celiaca e la remissione delle eventuali complicanze, se queste ultime hanno mantenuto la dipendenza dal glutine;
- mantenere il distanziamento sociale e utilizzare i DPI, secondo le vigenti indicazioni;
- avvertire immediatamente per telefono il medico del territorio (medico di medicina generale o pediatra di libera scelta) e la ASL di competenza in caso di comparsa anche di uno solo dei sintomi suggestivi di Covid-19 (febbre ≥ 37.5, tosse, dispnea), come da disposizioni vigenti;
- contattare il medico curante del presidio nel caso di comparsa di diarrea, vomito, dolori addominali e in generale di sintomi gastro-intestinali, affinché il medico sappia interpretare la responsabilità del SARS-CoV-2 in questa sintomatologia, alla luce degli ultimi controlli effettuati e dell’aderenza alla dieta.
L’unico trattamento ritenuto scientificamente valido per le persone affette da celiachia è la dieta senza glutine. Una dieta senza glutine corretta deve prevedere alimenti e bevande naturalmente privi di glutine e alimenti e bevande appositamente prodotti senza glutine.
Gli alimenti che riportano in etichetta, nella presentazione o nella pubblicità la dicitura “senza glutine” devono essere stati prodotti in stabilimenti che, sulla base di documentata analisi del rischio e dell’implementazione del piano di autocontrollo, prevedono organizzazione e/o procedure per la gestione del rischio di contaminazione da glutine. Inoltre, le informazioni riportate sulle etichette e quelle utilizzate nella presentazione e nella pubblicità degli alimenti devono rispettare le pratiche leali d’informazione per cui non devono confondere e/o indurre in errore il consumatore sulle caratteristiche generali dell’alimento, la sua natura e la sua composizione attribuendogli, o solo suggerendo, l’assenza di un certo ingrediente (es. glutine) quando in realtà tutti gli alimenti analoghi non lo contengono. Gli operatori sono i responsabili degli alimenti che producono e che immettono sul mercato e sono obbligati a fornire al consumatore l’elenco di tutti gli ingredienti presenti nei prodotti alimentari indicando in maniera più evidente, per una più facile individuazione, gli ingredienti che rappresentano o contengono allergeni. In caso di additivi alimentari e coadiuvanti tecnologici derivanti da sostanze che provocano allergie o intolleranze, gli operatori hanno l’obbligo di indicare in etichetta accanto all’additivo e al coadiuvante tecnologico il riferimento chiaro alla denominazione della sostanza o del prodotto allergizzante. Oltre alle corrette informazioni sugli ingredienti, gli operatori devono essere in grado di garantire nei prodotti alimentari anche l’assenza di contaminazioni crociate attraverso l’implementazione e la gestione del piano di autocontrollo.
In Italia, il SSN garantisce al celiaco un supporto economico mensile per l’acquisto dei prodotti senza glutine specificamente formulati il cui ammontare cambia a seconda del sesso e dell’età del soggetto.
Le categorie di alimenti senza glutine erogabili sono: a) pane e affini, prodotti da forno salati; b) pasta e affini; pizza e affini; piatti pronti a base di pasta; c) preparati e basi pronte per dolci, pane, pasta, pizza e affini; d) prodotti da forno e altri prodotti dolciari; e) cereali per la prima colazione. Solo i prodotti appartenenti alle categorie sopraelencate possono essere inclusi Registro Nazionale dei prodotti senza glutine erogabili.
La celiachia è una patologia cronica che colpisce circa l’1% della popolazione e si sviluppa in soggetti geneticamente predisposti. E’ una condizione permanente in cui il soggetto affetto deve escludere il glutine dalla sua dieta per tutta la vita. Dai dati raccolti e sintetizzati in Tabella 8 risulta che in Italia i celiaci siano 233.147 celiaci40 , di cui il 34% appartenente alla popolazione maschile (78.248) e il 66% a quella femminile (154.899).
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