L’Italia ha raggiunto la iodosufficienza e il gozzo in età scolare è scomparso: sono queste le due notizie principali che emergono dal Rapporto ISTISAN “Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia - Dati 2015-2019” pubblicato dall’ISS in occasione della Settimana Mondiale della Tiroide (24-30 maggio).
L’indagine è stata condotta dall’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi in Italia-OSNAMI dell’ISS in collaborazione con gli Osservatori Regionali per la Prevenzione del Gozzo.
Nel corso del 2019 il 66,8% degli italiani sopra gli 11 anni ha consumato bevande alcoliche.
Si tratta di 36 milioni di persone e di questi, più di 11 milioni hanno bevuto alcolici ogni giorno (e più di 8 milioni con modalità definite a rischio).
Ogni anno, il 5 maggio ricorre la giornata dedicata all’importanza dell’igiene delle mani per la prevenzione delle infezioni. Per l’edizione 2021, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si rivolge agli operatori sanitari e alle strutture in cui lavorano affinché possano praticare un’igiene delle mani efficace al letto del paziente o dove vengono erogate le cure.
I risultati del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute-SEIEVA, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), al fine di descrivere l’epidemiologia dell’epatite acuta in Italia, vengono analizzati e presentati due volte all’anno.
Il 9 marzo 2021 si è svolto il workshop europeo “L'alcol e la sua relazione con il cancro, le disuguaglianze socioeconomiche, l'alimentazione e l'obesità”. Si tratta del secondo di sette incontri sui burning issues individuati dagli Stati membri e dalla Commissione europea come rilevanti per la costruzione di capacità necessarie per contrastare i rischi relativi all’uso di alcol in Europa e a livello dei singoli Paesi.
La carenza di Vitamina D (VitD) sembrerebbe associata a stadi clinici di COVID-19 più compromessi. E’ quanto emerge da uno studio retrospettivo su 52 pazienti, che ha visto la collaborazione dell’ISS, dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma e di altre istituzioni, pubblicato sulla rivista Respiratory Research.
La comunità scientifica internazionale considera ormai l’obesità sia come una malattia a sé stante sia come una condizione che aumenta la probabilità di sviluppare una vasta gamma di malattie croniche. Meno noto è, però, il fatto che una condizione di obesità accresce anche l’eventualità che le malattie infettive portino a gravi conseguenze. Questo è diventato ancora più evidente durante la diffusione globale del virus SARS-CoV-2 e nella conseguente pandemia di COVID-19.
A fine febbraio 2021 con un leggero ritardo rispetto alla consueta uscita annuale, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) hanno pubblicato il rapporto annuale sulle zoonosi, agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare, relativo ai dati raccolti nel 2019, da 36 Paesi europei (28 Stati membri UE e 8 non-membri).
Sono in vigore le misure di prevenzione e sorveglianza sul territorio nazionale, disposte dall'Ordinanza 25 febbraio 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di infezione da SARS-CoV-2 (agente eziologico del COVID-19) nei visoni d'allevamento. Il provvedimento tiene conto del parere del Consiglio Superiore di Sanità chiamato ad esprimersi fra le opzioni di "sospensione" o di "divieto definitivo" di questa tipologia di allevamento.