Non sempre si possono quantificare, gli effetti di una legge. Eppure, nel caso dello spreco alimentare, la differenza salta all’occhio. La legge 166, prima firmataria l’onorevole Pd Maria Chiara Gadda, incassava l’ok del Senato poco più d’un anno fa, il 14 settembre del 2016.

Conservare il cibo fresco più a lungo ci permette di evitare di ammalarci, ha dei benefici sull’ambiente e ci fa risparmiare denaro. Ma dove e quanto a lungo possiamo tenere i differenti alimenti? Cosa deve essere mantenuto in frigor e cosa no?

Di cosa si tratta? Sostanzialmente di cibo liofilizzato. Un procedimento che richiede tecnologie all’avanguardia e un certo tipo di macchinari.

Le statistiche, di proporzioni impressionanti, provengono dalla Gran Bretagna, ma potrebbero essere estese facilmente a tutto l’Occidente consumista.

Per due italiani su tre le lancette del tempo sono tornate indietro di anni, cioè a quando gettare il cibo era come fare peccato e gli avanzi del pranzo, abilmente rielaborati e trasformati, si consumavano a cena e anche il giorno dopo, se ne rimaneva ancora.

Via al progetto \"RistoriAmo\" contro lo spreco. Previsti sconti sulla Tari per gli aderenti.

Iniziativa del Ministero dell'Agricoltura e del Tavolo indigenti: prevede l'acquisto del latte fresco potenzialmente sprecato con la fine del sistema delle quote, per trasformarlo in Uht e destinarlo agli enti caritativi.

Piatti più piccoli per le pietanze. Arriva dalla Danimarca un accorgimento per limitare lo spreco di cibo, una piaga che ogni anno nei Paesi dell'Unione europea vale 143 miliardi di euro, con 88 milioni di tonnellate di alimenti che finiscono nel bidone della spazzatura.